Aumentare
negli individui la consapevolezza
della
propria natura spirituale al fine di
modificare
la società in cui viviamo e far
divenire
il mondo che ci ospita
un
paradiso degno di essere vissuto.
In
elettronica esiste un componente di cui conosciamo tutti il nome,
almeno perché lo abbiamo sentito almeno una volta: il Transistor.
Questo componente possiede delle caratteristiche molto particolari al
punto che risulta essere un ottimo esempio di partenza per ciò in cui
ci vogliamo inoltrare; strutturalmente esso possiede tre contatti o
piedini per mezzo dei quali è collegato al circuito elettrico. Questi
tre piedini prendono il nome di B
(base) C
(collettore) E (emettitore).
Chiedo scusa ai miei colleghi "elettronici" se spiegherò con estrema
superficialità l'utilizzo del transistor, ma il mio scopo è quello di
poter rendere chiaro il concetto di questo servizio e non di fare
un'accurata lezione di elettronica.
Tra il Collettore e l'Emettitore viene applicata una fonte di energia
"abbastanza" elevata per far funzionare un sistema quale un motore, una
lampadina o cose del genere agendo sul terzo contatto, la Base, come
fosse un sistema di pilotaggio. In definitiva con questo componente è
possibile controllare il passaggio di elevati valori di corrente
elettrica tra i contatti E e C applicando lievi segnali alla Base.
Queste sono alcune immagini del transistor che può essere di vari tipi:
Chi ha avuto modo di sbirciare in una radio, in un televisore o in
apparecchi elettronici, molto probabilmente si ricorderà di averlo
visto.
Il funzionamento di questo componente, pur avendo lavorato 25 anni nel
settore elettronico, ha per me ancora del miracoloso: con un piccolo
effetto sulla Base, posso ottenere un effetto incredibilmente grande
tra gli altri due contatti; è un po' come investire 1 euro e trovarsene
500 dopo dieci minuti: bel guadagno, eh?
Per fare un parallelismo con la leva di primo genere (esistono tre
generi di leva), sappiamo che applicando una lieve forza sul braccio
lungo o braccio di potenza (braccio 1) è possibile sollevare pesi
notevoli per mezzo di un braccio corto chiamato braccio di resistenza
(braccio 2). Qui sotto vediamo la leva di primo genere in due immagini
dove, però, quella di destra va vista come speculare a quella di
sinistra.
fonte immagini: http://scuolaworld.provincia.padova.it
Questo è anche il principio con cui funziona l'attrezzo chiamato piede
di porco; questo strumento ha un braccio di potenza lunghissimo e un
braccio di resistenza di pochi centimetri; proprio per il fatto che il
piede di porco ha il braccio di potenza molto lungo rispetto al braccio
di resistenza (quello che effettua il lavoro), è in grado di fare
grandi lavori.
La capacità di produrre un grande effetto con il minor impiego di
energia è detta GUADAGNO e nel transistor il parametro con cui si
sottintende il guadagno è detto beta (β).
Tutti noi cerchiamo di impiegare la minore energia possibile per
ottenere il massimo guadagno nelle cose che facciamo: tutti noi
cerchiamo e speriamo di entrare in un sistema con un alto β:
meno
lavoro e più guadagno, più tecnologia e meno sforzo, il frullatore, il
telecomando per non alzarci, l'affetta-salame elettrico ecc.
Cosa centra il salame con lo scopo del Gruppo I AM?
Una volta venne eseguito un esperimento sulla coscienza collettiva
degli animali che divenne famoso con il nome di "Esperimento della
centesima scimmia".
Si racconta che su un'isola vennero date delle patate sporche di terra
a delle scimmie; gli animali mangiavano le patate cercando, certamente,
di evitare di mangiare il fango che le ricopriva.
Nel corso dell'esperimento venne insegnato a una sola scimmia a lavare
le patate in acqua; poi, si sa, le scimmie scimmiottano e si imitano
tra loro ed emulando colei alla quale le venne appositamente insegnato
a lavare le patate, anche tutte le altre, via via, si misero a lavare
le patate.
L'esperimento prendeva in visione, contestualmente, anche un altro
gruppo di scimmie che era su di un'isola vicina al quale vennero date
le stesse patate infangate, ma a nessuna di quelle scimmie venne
insegnato a lavarle.
L'evento che si presentò fu che nel momento in cui sulla prima isola
100 scimmie impararono a lavare le patate, anche nella seconda isola
vicina le loro "colleghe" di esperimento si misero a lavare le patate
senza che
nessuno glielo avesse mai insegnato.
Praticamente era avvenuto un evento non-locale:
la coscienza di un
gruppo aveva modificato la coscienza di un altro gruppo più o meno
distante, ma comunque fisicamente distante dall'altro che aveva
adottato per primo quella soluzione.
La Fisica Quantistica ci insegna che tutta l'esistenza è l'espressione
di uno stesso "immenso organismo" le cui infinite manifestazioni sono
solo rappresentazioni di un unico UNO.
Un evento non-locale significa che un sistema si modifica, nonostante
sembri non partecipare al gioco, in conseguenza di uno stimolo o di una
comprensione vissuto da un altro sistema ad esso "affine" (dotato di
caratteristiche similari), ma distante e quindi senza alcuna apparente
comunicazione.
Nel nostro caso i due sistemi affini erano le comunità di scimmie delle
due isole, lo stimolo fu la comprensione alla quale pervenì il primo
gruppo e l'evento non-locale il fatto che il secondo gruppo di scimmie
ebbe "magicamente" la stessa consapevolezza a cui era pervenuto il
primo gruppo di scimmie.
Nel 1930 la FISICA QUANTISTICA stava integrando le conoscenze della
Fisica Classica galileiana e della più recente Relativistica, ma questo
non senza dolori o polemiche.
Albert Einstein, circa la Fisica Quantistica, disse: Riconosco nella
fisica quantistica un notevole contenuto di verità, ma non posso
credere in essa per il fatto che essa è incompatibile con
il principio
che la fisica sia la rappresentazione di una realtà spazio-temporale
senza
poter assolutamente considerare assurdi effetti a distanza,
violando il concetto stesso di velocità della luce. Per
Einstein era
impossibile che ci potessero essere assurdi fenomeni non-locali, cioè
scambi di informazioni IMMEDIATI, poiché ciò violava il concetto di
velocità della luce, per cui se due sistemi tra loro affini si trovano
a 900.000 chilometri, visto che la luce viaggia a (circa) 300.000
chilometri ogni secondo, per avere questo passaggio di informazioni
devono
trascorrere 3 secondi.
Addirittura questa "polemica" sfociò in un paradosso chiamato E.P.R.
con cui i tre scienziati dell'acronimo, Einstein-Podolsky-Rosen,
sbeffeggiavano la giovane Teoria Quantistica.
Ma negli anni "60 avvenne l'imprevedibile: il fisico Bell, a seguito di
dimostrazioni matematiche, trasformò il PARADOSSO in TEOREMA; questo
significa che pose le basi scientifiche alla faccenda e ora si
aspettava solo qualche "pazzo" che lo avrebbe dimostrato.
Arriviamo quindi al 1982 quando l'equipe del prof. Aspect dell'ateneo
di Parigi dimostrò vera questa cosa: vennero fatti collidere due
particolari atomi di calcio e la collisione generò due positroni
(elettroni positivi); l'affinità proveniva dal fatto che essi vennero
fatti "vivere" insieme per un po' di tempo, dopodiché queste particelle
vennero quindi fatte allontanare tra di loro. Una caratteristica delle
particelle è quella di avere uno Spin,
cioè un senso di rotazione sul
proprio asse; ebbene, oramai distanti, quando a una sola di queste
particelle venne forzato il modo in cui essa ruotava sul proprio asse,
anche l'altra cambiò il suo moto di Spin e si trovò istantaneamente a
ruotare come la prima. Incredibile: senza agire sulla seconda
particella e nonostante la distanza, in un tempo zero l'effetto
provocato sulla prima si trasferì sulla seconda. Questo esperimento
violava, in qualche modo, il principio che assegnava alla luce la
massima velocità che possiamo trovare nell'universo. Era assurdo, per
usare il termine di Einstein, ma era così.
Cos'era successo?
In realtà non era stato violato alcun principio, poiché in questo
universo non c'è nulla che possa viaggiare a una velocità superiore a
quella della luce; era semplicemente accaduto qualche altra diavoleria:
l'informazione non si era spostata,
ma semplicemente era già
lì. Questo
è un evento non-locale ed in fisica è chiamato entanglement, intreccio.
La spiegazione di questo fenomeno fu poi postulata da una delle più
grandi menti che abbiano visto la luce in questo mondo, il fisico
inglese David Bohm (1917-1992), già in qualche modo in contatto con
Krishnamurti e anche allievo di Albert Einstein.
Bohm postulò i concetti di Ordine
Implicato e di Ordine Esplicato
per
cui tutto l'universo non è altro che la manifestazione differenziata di
un'unica immensa Realtà, la Realtà Suprema, cioè Dio. Per Bohm l'intero
universo esiste e scompare con una frequenza elevatissima e quando
tutto è implicato, non esiste, ma quando pulsa nella condizione di
esplicato, riprende ad esistere.
Ma ciò che si implicita
e si esplicita
è esclusivamente l'UNO (come la mano che si apre e si chiude, ma che è
sempre la stessa mano), per
questo possono avvenire fenomeni non-locali, come una sorta di immenso
respiro che si espande e si contrare ripetutamente poiché nell'UNO non
c'è divisione e quindi non c'è distanza alcuna.
Quindi essendo tutto UNO, indipendentemente dall'illusione della
plurima manifestazione, nessuna cosa è un'isola, ma a livelli
extra-fisici, tutto è saldamente collegato, tutto è saldamente UNO;
ecco perché è possibile avere fenomeni non-locali; ricordate la frase
cristica in Matteo 25:40: chiunque
lo avrà fatto ad uno di questi miei
minimi (che sono ancora nella forma) è come se lo avesse fatto all'IO
(l'UNO).
Ora siamo arrivati al cuore di questo servizio, cioè a spiegare
un'altra frase cristica che parte dalle parole di Gesù che troviamo in
Matteo 13:33 in cui parla del potere del lievito di accrescere tutta la
massa e successivamente riprese da Paolo in una lettera ai Corinti in
cui dice: Fratelli
non sapete che un po' di lievito fa fermentare
tutta la massa? Nonostante non sia molto d'accordo con
Paolo, devo
proprio dire che stavolta l'ha detta giusta.
Lo scopo del Gruppo
I Am, il nostro scopo, è quello di aumentare la
comprensione di un determinato tipo di persone affinché, per effetto
non-locale, tutte le persone a loro affini, collegate, possano, a loro
volta, ottenere un salto di coscienza e, di conseguenza, poiché poi
queste altre persone sono collegate ad altre ancora, ecco che anche
queste altre possono ricevere un guadagno di conseguenza, come fosse un
effetto a valanga.
Ma al pari di una valanga, dobbiamo avere quel minimo fattore di start,
cioè dobbiamo avere una quantità minima di lievito che consenta
all'intera massa di lievitare.
C'è però un aspetto da tenere presente: nel panorama dell'umanità
esistono moltissimi livelli di consapevolezza, ognuno determinato dal
livello di coscienza, o paradigma, che si è deciso di abbracciare; in
definitiva, a seconda di come la pensiamo determiniamo l'espressione
della nostra realtà e quindi una consapevolezza.
Questo dovrebbe immediatamente farci riflettere su di una cosa:
esistono migliaia di scuole spirituali e quasi la totalità delle
persone che incontro (anche mentre faccio la spesa), fanno corsi
"spirituali"; ebbene, ma se queste cose fossero davvero di valore,
credete che il mondo sarebbe la fogna che al momento è? Quindi la quasi
totalità degli "insegnamenti" sono dati da ciechi capaci solo di
accompagnare in un percorso altri ciechi che insieme andranno a finire
nel fosso; solo che in questo fosso poi ci trascinano dentro tutta
l'umanità...
Qui il concetto è che gli insegnamenti di tipo "spirituale" devono
produrre effetti e cambiamenti sperimentabili, effetti speciali
dell'amore in azione; se non determinano ciò, essi rientrano nella
categoria della paccottiglia utile solo a vivaci discussioni tra
eruditi malaticci e tristi.
King dice che per tutto
c'è sempre una ragione, ma non tutto è sempre
ragionevole.
Quindi è chiaro che, escludendo la malafede (di proprietà di un 2%
della popolazione), le persone sono sinceramente convinte di far bene;
è per questo motivo che è bene investire su persone maggiormente
consapevoli che automaticamente procureranno una presa di coscienza
anche a quelli che sono un po' meno coscienti. Per chi ha risorse molto
elevate, lavorare su persone di bassa consapevolezza, significa
lavorare con un sistema con un β -
un guadagno - basso; quindi, ciò che
intendo è che ognuno dovrebbe farsela con chi è migliore di sé; a
Napoli c'è un detto che recita: Fattela
con chi è migliore di te e
pagagli le spese. Se tutti ci andassimo a cercare chi
riteniamo più
esperto di noi (ricordiamo che non possiamo riconoscere chi è troppo
avanti a noi, ma solo chi è un po' più avanti di noi), non creeremmo
tanti inutili ed egoici gruppi spirituali i quali sono basati sul fatto
che il maestro si va a cercare chi ne sa meno di lui al fine di mantere
una coltre di potere. E' il malato che deve andare dal medico, non il
contrario.
Non tutti i transistors sono uguali, cioè non tutti i transistors hanno
lo stesso guadagno e ciò dipende dalla tecnologia con la quale sono
stati costruiti. Al pari dei transistor, anche l'umanità si può
suddividere in fasce di persone che hanno un guadagno beta
maggiore
di un altra; per tale motivo esercitare un'azione su persone
maggiormente consapevoli arrecherà una quantità di beneficio enorme a
tutto il mondo; ciò è esattamente in linea con il suo opposto che
recita di non dare le
perle ai porci, frase con cui si intende che non
si possono fornire conoscenze di un certo tipo a persone non pronte;
quando non ci si assicura del livello di coscienza dell'interlocutore,
lo si manderà certamente fuori di testa e a quel punto l'intera
faccenda diviene anche
un tuo problema.
Potremmo dire che
dovendo scegliere chi buttare dalla torre, è meglio
impiegare del tempo con un insegnante che con un eremita, ma devo
comunque fare una precisazione: per quanto ci riguarda, un'azione di
valore non è in relazione alla quantità di beneficio che essa provoca,
bensì
a quanto si sia manifestato il volere del proprio Sé
nell'universo fisico; ciò significa che qualsiasi opera è
di valore, ma
a patto che risponda alle esigenze del Sé. Per tale motivo non ho mai
detto che la nostra opera è di maggior valore di altre tipologie
d'opere, bensì che noi cerchiamo di manifestare tutto il nostro sentire
e ciò può essere fatto verso persone che, in qualche modo, la pensano
come noi. Il fatto poi che la nostra opera, poiché rivolta al
riconoscimento della propria natura spirituale, possa creare effetti
giganteschi non deve
essere per noi motivo d'orgoglio: è solamente un
settore che ci è stato affidato dal nostro Sé per mezzo del nostro
sentire; punto e basta.
Poi ci sono le attività spirituali fasulle, quelle che ti portano fuori
strada.
Per soddisfare la "fame" di conoscenza, ci devono essere cibi seri che
ridefiniscono il Sé spirituale e non azioni o pensieri che provengono
dalla coscienza-ego, per
cui solo chi ha toccato Dio può esserne un
testimone verace. Qui non si tratta di aumentare la
conoscenza del
mondo: qui si tratta di ridefinire il Sé; l'errore che commetti è
quello di crescere tu, viene detto nell'IO SONO.
Quindi, viste le poche risorse che abbiamo, noi preferiamo elevare la
coscienza di sé in quanto spirito (coscienza spirituale) degli
individui, in modo tale che così facendo, possiamo avere il maggior
prodotto di valore come conseguenza. La cosa ottimale sarebbe se tutti
dessero in base ai propri talenti; tutto ciò che esiste ha un senso, ma
si dovrebbe fare in modo che chi sa fare quella cosa faccia quella
cosa, senza interferire in altri campi poiché spinti da interessi
egoici: quante braccia rubate all'agricoltura ci sono nel settore
spirituale...
Il
Gruppo I Am si rivolge con i suoi strumenti a persone di
un certo
livello di coscienza e noi risultiamo spesso enormemente antipatici
proprio volutamente, in quanto solo le persone che soffrono di
antipatia e simpatia possono avere da protestare perché sono molto
"duali", ma ci auguriamo che queste persone possano comprendere che se
fossero maggiormente consapevoli della propria natura spirituale, non
si potrebbero in alcun modo offendere e quindi potrebbero essere più
efficaci nei confronti del mondo. Più sei consapevole della tua natura
spirituale, meno lì dentro -dentro di te- c'è qualcosa che si può
offendere.
La nostra opera si rivolge al singolo di una certa consapevolezza
affinché con il suo vivere nel mondo possa migliorarlo, così,
automaticamente, senza il bisogno di combattere il cosidetto male; non
accettiamo azioni di forza poiché chi
di forza ferisce di forza
perisce. Questo è l'unico metodo che l'universo materiale
possiede per
metterti in trappola: farti usare la forza; l'universo fisico e la sua
duale materialità può essere sconfitto solo con l'amore.
Sapevi che sono stati fatti degli esperimenti tipo quelli della
centesima scimmia sugli uomini?
Sì, proprio così e questi esperimenti sono stati associati al nome di
EFFETTO MAHARISHI o a quello di CAMPO MORFICO.

Maharishi
fonte immagine: wikipedia.it
Lo yoghi Maharishi, vero nome Mahesh Prasad Varma, è nato nel 1917 ed è
morto il 5 febbraio 2008, quindi pochi mesi fa.
Maharishi era laureato in matematica e fisica, per cui era riuscito a
mettere insieme concetti spirituali con quelli meccanicistici,
arrivando, nel 1958, a definire la tecnica di MT, Meditazione
Trascendentale, con la quale sono stati realizzati diversi esperimenti
nel sociale che hanno avuto rilevanza statistica.
Sui nostri siti ho segnalato libri che reputo di valore nel percorso
della definizione del Sé e di qualcuno ho anche scritto che li vedevo
come compagni ideali della Trilogia
dell'Io Sono.
Alcuni di questi compagni ideali possono essere:
(*) NB: alcune parti di questo DVD sono state
oscurate per motivi di
copyright.
Qualche settimana fa mi è pervenuto un regalo: il libro di Fabrizio
Coppola dal titolo IL SEGRETO DELL'UNIVERSO edito dall'Età
dell'Acquario, la casa editrice fondata dal professor Bernardino del
Boca che negli anni ottanta pubblicò il nostro oramai famosissimo IO
SONO in edizione tascabile; molti di noi lo possediamo.
Ebbene devo dire che con questo libro la Trilogia dell'Io Sono
ha
trovato un altro compagno ideale, anche se un po' prolisso.
Questo testo è una spassionata analisi di centinaia di filosofie
-partendo da Platone e Plotino- e religioni che l'autore (Coppola è un
fisico che ha collaborato per anni con INFN Istituto Nazionale di
Fisica Nucleare) intreccia con la meccanica quantistica allo scopo di
rivelare il Segreto dell'Universo già scoperto dagli antichi
riuscendolo a spiegare in termini moderni e scientifici; praticamente
ciò che in qualche modo ho fatto io con la mia Trilogia dell'Io Sono.
Poiché
questo libro mi è piaciuto, voglio prendere a prestito alcune
frasi in esso contenute per spiegare l'effetto Maharishi e le prove che
sono state effettuate in merito. La parola quindi all'autore Fabrizio
Coppola...
Noi tutti abbiamo sperimentato che le nostre percezioni sono più chiare
quando siamo freschi e riposati, mentre diventano opache e poco sentite
quando siamo stanchi o esauriti. Ebbene, praticando la MT (Meditazione
Trascendentale) le percezioni dei sensi diventano più chiare e nette.
Maharishi sostiene che lo scopo della MT è quello di raggiungere il
quarto stato di coscienza, cioè una <tranquilla
vigilanza> o uno <stato di veglia privo di
contenuti>, il che rivitalizza la mente permettendole perfino di
sintonizzarsi con l'ordine perfetto del <campo unificato>
ricercato dalla fisica contenporanea, fonte di ogni manifestazione in
natura. [...] Secondo Maharishi i benefici psico-biologici della MT
sarebbero una conseguenza della sintonia che il sistema nervoso
raggiunge con l'ordine del Campo Unificato che è alla base delle leggi
naturali. [...] Maharishi paragona la pura coscienza a un oceano
sconfinato che può essere modulato dalle onde dei pensieri. [...] Al
contrario delle droghe, la MT da "effetti collaterali" molto benefici
(chiarezza mentale, rimozione di nervosismo e stress). [...] Secondo
Maharishi anche musicisti come Bach e Vivaldi raggiunsero tale stato,
altrimenti non si spiegherebbe la bellezza e la perfezione della loro
musica. [...] |
Dopo queste parti tecniche ecco quelle che risultano interessanti al
nostro discorso sociologico:
La MT è
benefica non solo a livello individuale, ma anche a livello
collettivo: fin dagli anni "70 negli Stati Uniti è stato rilevato che
nelle città in cui vi è un numero di meditanti superiore all'1% della
popolazione totale, si ha un netto miglioramento degli indici
sociologici: minore criminalità, minor numero di incidenti, maggiore
sviluppo dell'economia ecc. Com'è possibile? Per noi sarebbe
ragionevole aspettarsi un effetto del genere qualora la percentuale dei
meditanti fosse relativamente alta, diciamo il 20% o 30%, in modo che
l'influenza del loro comportamento potesse ripercuotersi sulla società;
ma l'1% sembra davvero poco. Eppure le ricerche statistiche hanno
evidenziato l'esistenza di questo miglioramento degli indici
sociologici e il fenomeno in questione è stato chiamato Effetto
Maharishi.
Generalizzando, si può comprendere che l'effetto Maharishi può essere
la chiave inaspettata per risolvere i diversi problemi dell'umanità,
comprese le guerre che affliggono varie parti del mondo. [...] Ebbene,
l'effetto
Maharishi sembra far precipitare gli eventi sociologici in
senso positivo invece che negativo. Infatti laddove il
numero dei
praticanti la tecnica di MT supera una certa soglia, gli indici
sociologici migliorano nettamente, così come in un oggetto di ferro, se
la percentuale di atomi allineati supera una certa soglia, anche altri
atomi si allineano e l'oggetto diventa un magnete. [...] ... quando si
supera la quota dell'1%, si hanno questi fenomeni del tutto inattesi e
persino un calo della disoccupazione e un aumento delle attività
economiche. Com'è possibile? Come fa l'1% di meditanti a influenzare la
struttura economica di una comunità? Tenetevi forte: Maharishi
risponde
che l'effetto avviene al livello della <coscienza
collettiva> cioè, usando la terminologia di
Teillhard de
Chardin, avviene nella "noosfera". [...] Se in una città afflitta da
smog si riuscisse a depurare l'aria, ciò produrrebbe piccoli benefìci,
ma concreti, sugli organismi delle singole persone e tali benefìci
potrebbero essere rilevati espressamente da un'accurata indagine
statistica: così si conterebbe un minor numero di malattie, forse anche
un minor numero di morti per tumore e altre conseguenze di questo tipo.
Analogamente, ammettendo l'esistenza di una "atmosfera psichica o
noosfera"
e che esista un mezzo per "migliorarla" o "purificarla", tale
mezzo produrrebbe dei benefìci misurabili attraverso metodi statistici:
minor numero di incidenti, minore criminalità, aumento della qualità
della vita e quindi anche delle attività economiche ecc.
Ovviamente non vi sarebbe motivo di temere che un'influenza del genere
modifichi la nostra volontà; essa non verrebbe modificata anzi, avrebbe
migliori opportunità di essere realizzata a causa del miglioramento
della nostra salute generale. [...] |
Alla domanda di Fabrizio "Come fa l'1% di meditanti a influenzare la
struttura economica di una comunità?" risponderei che la forza della
vita è così forte che preme molto di più dall'alto verso il basso
rispetto a quanto il basso può premere verso l'alto; un'altra conferma
del fatto che siamo condannati
ad essere felici per cui tanto vale
iniziare da subito.
Voglio chiarire che la MT non è altro che un pensare cosciente e
quindi, seppur inquadrata nel campo delle tecniche, è un meccanismo che
rimette in condizione l'individuo di pensare coscientemente.
Il nostro lavoro, la nostra opera, non è assolutamente da intendersi
come religiosa, ma esclusivamente di genere sociologico seppur basata
sulla presa di coscienza della propria identità spirituale, una
peculiarità che in quanto nostra non deve e non può essere riportata a
totale esclusiva delle religioni, a cui potrei, al limite, assegnare il
compito di fare solo da strumento di prima conoscenza di dio all'uomo e
non da mezzo di contatto con la divinità, cosa che rimane di esclusiva
competenza sociologica e successivamente di ricerca interiore: il
"dentro" si scopre a seguito della collaborazione e della cura del
"fuori".
E' necessario intervenire sulla comprensione di alcune persone
affinché, come per effetto transistor, possano far fermentare tutta la
massa. L'opera del Gruppo I AM
è di genere sociologico per mezzo di un
intervento sul piano della comprensione della propria natura spirituale.
Ora facciamo due calcoli: l'1% della popolazione mondiale, il numero
minimo che ci consentirebbe di trasformare il mondo in un paradiso,
considerando la terra con un 7 miliardi di abitanti, sarebbe di 70
milioni di persone che normalmente vivono una vita vera e serena poiché
amano, poiché solo se amano si è in uno stato di coscienza in cui si
percepisce la pace.
Mi sa che i conti non tornano: visto le condizioni e le contraddizioni
di questo mondo, devono mancare all'appello moltissime persone che
amano.
E' quindi forse vera la frase di Osho quando diceva che
normalmente un uomo di 70 anni ha amato, nell'intera vita, solo 7
minuti? Beh, se è così dobbiamo davvero cominciare a fare qualcosa!!!
SUBITO!!!
Recuperando lo stato spirituale di un individuo, il mondo, la società,
potrà ottenerne un guadagno in termini di armonia e divenire un
paradiso in cui vivere. Come Scuola di Antica Saggezza, non siamo
interessati ai complotti, alla disinformazione, al signoraggio e cose
del genere al di là del semplice fatto di sapere cosa siano. Non
intendiamo stimolare o appoggiare in alcun modo un'azione di forza nei
confronti di nessuna entità, fisica o giuridica che sia, poiché
sappiamo che chi di forza ferisce di forza perisce. La nostra opera
ricade nell'area dell'amore e quale azione può essere più efficace del
portare comprensione della propria natura di esseri spirituali agli
individui? E non siamo particolarmente interessati al miglioramento
personale: questo è qualcosa che deve essere fatto quando ci si trova
su livelli più umani ed è qualcosa di estremamente prezioso per chi
deve essere tirato fuori da situazioni che lo stanno materialmente
maciullando; noi siamo interessati a ri-definire il Sé, a ricordare chi
siamo, all'ILLUMINAZIONE.
Nell'ottica di una Scuola di Antica Saggezza non c'è nulla da
migliorare nelle persone poiché tutte sono già DIO; può
infatti
l'eterno aumentare la sua eternità o il perfetto migliorare la sua
perfezione? L'errore che stai facendo è quello di crescere TU. Questo è
un argomento che ho già affrontato in questo servizio: IO.
Nel momento in cui ricontattiamo la nostra natura spirituale la nostra
mente si placa, l'umore si addolcisce, i nostri atteggiamenti divengono
più etici e la nostra società fiorisce.
Non è possibile cambiare le persone e quindi la società, con le
prediche e le minacce dell'inferno post-vita; possiamo solo incontrarci
tra amici di similari livelli di coscienza (non uguali, sarebbe
improduttivo poiché non ci sarebbe scambio) e confrontarci per
conoscere più di noi stessi: è questo che poi, portandoci a fare una
nuova esperienza dei nostri limiti e della nostra natura, cambia la
nostra coscienza e quindi quella del mondo. E' quello che noi facciamo
con i nostri strumenti: cercare
di fornire un nuovo punto di vista a
quelle persone che in qualche modo la pensano come noi, a molti dei
nostri iscritti alle Newsletter che ogni giorno mi dichiarano che la
loro vita sta cambiando in meglio. E questo punto di vista è quello del
recupero della propria identità spirituale.
E', come dico spesso, un problema del FARE.
Ho conosciuto persone che si credono così avanzate spiritualmente che
hanno etichettato come banale qualsiasi cosa che io o King abbiamo
scritto o diffuso solo perché il loro guru non lo aveva già dette; "se
non lo ha detto Ramtha, potrebbe non essere vero!!!" spesso dicono. Mi
chiedo: ma la tua testa, in tutto questo, esiste o sei solo un
grammofono spirituale come diceva Yogananda?
Ma, guarda caso, queste persone sono proprio quelle che pensano solo a
loro e che nulla fanno per coinvolgere gli altri nel gioco della vita;
si sono barricate nelle loro torri di avorio -nella loro casa, nel loro
lavoro, nella loro famiglia, nella loro conoscenza- e nulla fanno "per
gli altri" poiché gli "altri" non meritano alcuna attenzione da parte
loro: dichiarano di
amare dio (che non esiste), ma non hanno a cuore il
destino del loro prossimo (che è dio).
Ma se hai la conoscenza e non la diffondi per mezzo delle tue opere,
come puoi sperare di cambiare la coscienza della società?
Credo che chiunque abbia ricevuto debba dare poiché solo così possiamo
creare una società degna di tale nome.
Noi siamo IO, cioé Dio e diveniamo tutte le cose per far esperienza di
noi stessi pur non essendo nessuna di esse:
l'IO si compenetra nel gioco della vita prendendosi cura volta per
volta di questi aspetti dell'esistenza: del suo corpo, dell'umanità e
dei suoi gruppi, delle specie viventi animali e vegetali, dell'ambiente
in cui vive e di sé in quanto consapevolezza. Ma tutte queste cose sono
solo STRUMENTI che il dio sconosciuto usa per poter ri-conoscere se
stesso: egli è nel tutto
pur non essendo nessuna cosa.
E' compito di coloro che si sono risvegliati prendersi cura di quelli
che ancora dormono; ma, come ho sempre detto, questo prendersi cura non
è un aiutare per missione emulatrice (vedi: Il vero significato del
servizio), ma solo un esprimere i talenti di cui si è dotati
e far
funzionare il gioco della vita nel miglior modo possibile. In base al
disegno di sopra, sappi che investire sulle persone, per coloro che
sentono di fare ciò, è molto più efficace per dare una mano al gioco
della vita, perché per ogni persona che si risveglia, la sua opera avrà
un effetto a valanga sul resto del sistema. Ma solo se davvero lo
senti: la cosa imporante è che ognuno faccia ciò che sente di fare in
relazione alle proprie dinamiche, le sette aree di competenza che
abbiamo viste nel disegno.
Vogliamo una società più etica e un mondo nel quale viverci sia un
orgoglio? Allora mettiamo a frutto i nostri Talenti (leggi il servizio
Cosa fare dei propri talenti) e
appoggiamo tutti quei gruppi che
lavorano in merito: già alcune persone ci stanno supportando perché
sentono di volersi prendere cura in qualche modo dell'aspetto
riguardante l'umanità.
Il fatto che questa terra sopravviva al gesto di un folle criminale che
potrà premere il pulsante di una bomba atomica dipende da noi tutti,
dipende anche da TE: investi sulle persone e diffondi conoscenza; la
verità ci renderà liberi.
In definitiva se
vogliamo un futuro degno di essere vissuto creiamolo,
altrimenti non lamentiamoci per come stanno le cose e non illudiamoci
di farcela nel nostro obiettivo spirituale se vogliamo fare i solitari
o i presuntuosi.
Arcangelo Miranda
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